Il dolore alle gambe e ai polpacci dopo pochi metri di camminata

Sperimenti grande dolore alle gambe e ai polpacci dopo pochi metri di camminata?

Questo problema non ti permette più di passeggiare tranquillamente, poiché dopo qualche decina di metri, anche se cammini a passo moderato, i crampi ed il dolore ti impongono di fermarti e riposarti?

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L’assenza di adeguata ossigenazione alle gambe, dovuta ad un serio problema vascolare, può dare sintomatologia simile, che prende il nome di Claudicatio Intermittens.

È un problema vascolare importante, che deve obbligatoriamente essere diagnosticato e trattato il prima possibile.

Leggi questa pagina per scoprire che cos’è la Claudicatio Intermittens, come si può diagnosticare e come si può curare.

Cos’è la Claudicatio Intermittens?

In Angiologia, si definisce Claudicatio Intermittens (dal latino ‘zoppicamento discontinuo’) quella sintomatologia dolorosa che colpisce gli arti inferiori, in particolar modo i polpacci delle gambe, che sopravviene dopo pochi metri di camminata (non necessariamente a passo veloce).

Dopo circa 50-100 di camminata, il paziente affetto da Claudicatio Intermittens comincia a sentire un dolore simile a crampi che s’irradia dai piedi lungo tutta la gamba, spesso arrivando sino alle cosce.

Questo dolore, che impedisce il proseguo della camminata, sparisce con il riposo, quindi il paziente è costretto a costanti pause ravvicinate durante la passeggiata.

Proprio questa discontinuità del dolore, che viene camminando e se ne va riposandosi, dona l’appellativo ‘discontinua’ a questa strana condizione patologica.

In realtà, la Claudicatio Intermittens è solo un sintomo, e non è una patologia in sé: è dovuta alla mancanza di adeguato apporto d’ossigeno ai muscoli delle gambe, a sua volta dettato da un problema di vascolarizzazione, cioè di afflusso di sangue arterioso.

Senza adeguata ossigenazione, i muscoli degli arti inferiori vanno in sofferenza e cominciano a lavorare in modalità anaerobica, producendo una grande quantità di acido lattico che è l’origine del dolore intermittente.

Perché si verifica la Claudicatio Intermittens?

La Claudicatio Intermittens si verifica quando i muscoli delle gambe non ricevono adeguato ossigeno dalla circolazione arteriosa, cioè dalle arterie iliache, femorali e poplitee.

Questo si verifica per l’insorgenza dell’aterosclerosi, cioè il restringimento del lume delle arterie dovuto alla formazione di placche interne, che fanno dunque passare meno sangue.

Con la formazione delle placche, nell’aterosclerosi si assiste anche alla modifica della naturale elasticità dei vasi arteriosi, che diventano più duri e meno flessibili, restringendo ancora di più il loro diametro e di conseguenza complicando ancora di più la loro circolazione interna.

Quando le grandi arterie che nutrono i tessuti delle gambe vedono il loro lume ostruito oltre una certa misura (di norma, oltre il 50-55%), si assiste al fenomeno sintomatico della Claudicatio Intermittens.

Da cosa è causata l’aterosclerosi delle arterie degli arti inferiori?

L’insorgenza delle placche arteriose dei grandi vasi inferiori ha origini e cause comuni all’aterosclerosi che complisce qualsiasi altra arteria del corpo umano.

Tali cause, che coincidono poi con i fattori di rischio, sono ben note alla Medicina ormai da molti anni, e sono:

• Il fumo di sigaretta e il tabagismo in generale;
• L’ipercolesterolomia, cioè una presenza esagerata di colesterolo nel sangue, dovuta a diete eccessivamente ricche di grassi saturi;
• L’obesità e il sovrappeso;
• Il diabete mellito, con la nota deformazione arteriosa che porta con sé e nota come angiopatia diabetica;
• La sedentarietà e l’assenza di adeguata attività fisica;
• L’ipertensione arteriosa non adeguatamente trattata;
• L’alcolismo cronico e il consumo continuo di alcol

Tra tutte queste cause scatenanti il consumo di tabacco, compresa una situazione di tabagismo cronico pluriennale, è quasi sempre presente in ogni paziente affetto da Claudicatio Intermittens.

Quali sono i sintomi della Claudicatio Intermittens?

La Claudicatio Intermittens è già essa stessa un sintomo, e si manifesta come un dolore tipo crampi agli arti inferiori, in particolar modo localizzato ai polpacci, ma che può espandersi anche a piedi e cosce.

Questo dolore si manifesta dopo pochi metri di camminata, solitamente 50-100 metri, e costringe il paziente a fermare il passo.

Dopo un periodo di riposo, più o meno breve, il dolore scema e sparisce, per poi riprendere dopo altri 50-100 metri, e così via.

L’autonomia della camminata è, solitamente, inversamente proporzionale alla gravità dell’insufficienza vascolare ai muscoli delle gambe: meno sangue arriva (e quindi, meno ossigeno), più aumenta la gravità della condizione, e meno passi si riescono a compiere prima che i muscoli vadano in lavoro anaerobico, dando dolore.

Complice sempre l’insufficienza vascolare, i pazienti affetti da Claudicatio Intermittens hanno solitamente i piedi molto freddi al tatto (anche d’estate), e spesso il colore della loro pelle tende al cianotico.

Tutta sintomatologia correlata all’insufficienza di uno o più grandi vasi arteriosi che non riescono più a nutrire a sufficienza i tessuti delle gambe.

Come viene diagnosticata la Claudicatio Intermittens?

La diagnosi della Claudicatio Intermittens è strumentale, ed è effettuata tramite l’esame dell’EcoColorDoppler arterioso degli arti inferiori, solitamente erogato durante la visita specialistica angiologica.

La dolorabilità del paziente alla camminata, sebbene elemento utile per iniziare l’indagine, non è di per sé sufficiente a diagnosticare con certezza la patologia, poiché il sintomo del dolore può essere comune anche ad una Trombosi Venosa Profonda.

Ecco perché è sempre obbligatorio accertare lo stato delle arterie iliache, femorali e poplitee mediante l’esame di EcoColorDoppler.

Questo esame, non doloroso ed eseguito con rapidità, permette di avere un primo quadro della situazione, indicando al Medico l’eventuale necessità di un esame più dettagliato chiamato AngioTAC.

L’AngioTAC è un esame morfologico completo, cioè in grado di far visualizzare la mappatura precisa delle arterie degli arti inferiori, indicando al Chirurgo Vascolare il punto esatto di stenosi che causa il restringimento del lume e, di conseguenza, la riduzione del flusso arterioso, unica causa della Claudicatio Intermittens.

Qual’è la terapia per la Claudicatio Intermittens?

La terapia per la risoluzione della Claudicatio Intermittens è sempre chirurgica, e prevede la necessaria rivascolarizzazione dell’arteria parzialmente occlusa, che impedisce al sangue ossigenato di arrivare a sufficienza ai tessuti di piedi e gambe.

La Chirurgia Vascolare moderna è estremamente avanzata, e permette, grazie alle tecniche angioplastiche (come l’aterectomia rotazionale e l’applicazione degli stent medicati) di risolvere più o meno qualsiasi stenosi, eventualmente, come ultimo accesso, anche per mezzo di un bypass.

L’angioplastica è, solitamente, la tecnica d’eccellenza per risolvere i casi di stenosi arteriosa, anche su lunghi segmenti.

Si tratta di una speciale sonda arteriosa che, grazie ad un palloncino espandibile, allarga l’arteria sclerotica, permettendo la ripresa del regolare diametro del lume ed applicando anche, affinché la parte trattata non si richiuda più, uno stent medicato.

Nei casi di grossa formazione di placche sclerotiche, la procedura endoscopica d’elezione è l’aterectomia rotazionale: una piccola sonda con una minuscola trivella che è in grado di polverizzare la placca che occlude parzialmente l’arteria, permettendo così al sangue di fluire nuovamente.

Cosa si rischia a non trattare per tempo la Claudicatio Intermittens?

La Claudicatio Intermittens è una sintomatologia cronica e peggiorativa, che non si risolve spontaneamente fino a quando non si è risolto il problema che la genera, cioè la stenosi arteriosa che non permette al sangue ossigenato di nutrire i tessuti delle gambe e dei piedi.

Questo vuol dire che non solo la sintomatologia non migliora, ma che, a lungo andare, i problemi di vascolarizzazione si estendono anche oltre il dolore intermittente, e vi può essere l’insorgenza di ulcere arteriose sia sulle gambe che sui piedi.

Tali ulcerazioni, che non guariscono con le normali medicazioni, se non viene ripristinato il regolare afflusso di sangue ossigenato possono degenerare in vere e proprie piaghe in necrosi, la cui conseguenza estrema è l’amputazione dell’arto (delle dita del piede, del piede stesso o addirittura della gamba).

Sebbene era sia una extrema ratio, non va scordato che, attualmente, l’insufficienza arteriosa è la prima causa delle amputazioni di arti in Italia.

Ecco perché è sempre necessario diagnosticare e trattare per tempo la Claudicatio Intermittens, con le giuste terapie chirurgiche rivascolarizzanti.

Come può essere prevenuta la Claudicatio Intermittens?

La prevenzione della Claudicatio Intermittens è, giocoforza, la prevenzione dell’aterosclerosi che la genera.

I consigli medici che possono essere dati per prevenire la Claudicatio Intermittens sono dunque comuni a quelli che ormai tutti dovrebbero sapere, che riguardano le patologie vascolari in generale:

• Astensione da qualsiasi consumo di tabacco o, se si è già tabagisti, stop immediato e definitivo;
• Controllo della dieta adeguato, limitando l’assunzione di grassi saturi e tenendo il colesterolo entro limiti accettabili (anche con l’idonea terapia farmacologica);
• Moderazione nell’assunzione degli zuccheri, e controllo della curva glicemica;
• Se diabetici, assunzione di idonea terapia, e controlli periodici;
  
• Regolare attività fisica aerobica (anche una semplice camminata giornaliera);
• Controllo del peso e riduzione dello stesso in caso di sovrappeso;
• Controllo dell’eventuale iperpressione, con conseguente terapia farmacologica;
• Regolari controlli vascolari periodici con esame ECD arterioso

Qual’è il Medico che può diagnosticare e curare la Claudicatio Intermittens?

a Claudicatio Intermittens è una tipica affezione vascolare, e dunque lo specialista Medico che può diagnosticarla e curare la sua origine, cioè l’arteropatia che la genera, è il Chirurgo Vascolare.

Il Chirurgo Vascolare è un Medico specializzato in Chirurgia Vascolare, cioè in quella branca della Medicina che studia e cura le affezioni di tutto l’apparato circolatorio umano (venoso, arterioso e linfatico).

Convenzionalmente, il Chirurgo Vascolare è conosciuto anche semplicemente come Angiologo, sebbene l’Angiologia sia solo una parte della più ampia Chirurgia Vascolare.

È dunque a tale professionista che bisogna rivolgersi in caso di dubbio sulla Claudicatio Intermittens, ed è sempre tale Medico che è autorizzato ad eseguire ogni procedura diagnostica e terapeutica (anche chirurgica) per risolvere l’insufficienza vascolare a monte della patologia.

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